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Archivi del mese: febbraio 2013

Sentirsi amati

Inserito il

 132/2013

Non ti ho dimenticato. E’ che sto studiando per diventare arbitro internazionale. Ho l’esame il 7 Marzo e spendo tutte le mie serate sul regolamento. Ora il tempo è davvero poco. Ora ti sto scrivendo dal lavoro, con la stufetta di fianco a 4°. Fa un freddo cagnone come direbbe la mamma. Mi sento davvero come un marinaio del Kursk per le condizioni in cui ti scrivo. Nahui è seduta sulla mia stessa sedia e la condividiamo in due perchè il getto dell’aria calda arriva qui. Ci tolleriamo come due vecchi sopraffatti dalla vita in questo gelo.

 

Da quando sono tornato sei cambiata. All’inizio di più, ora ti stai ridimensionando, ma che sorpresa vederti cosi affettuosa nei miei confronti!. Abbracci, baci e anche parole d’amore e d’affetto. La mamma dice che quando non ci sono chiedi di me e diventi quasi insopportabile per pedanteria.

 

Mi cerchi e trovi tollerabile l’idea che sia io a leggerti la favola della buonanotte anche se preferisci che ti racconti una storia della mia infanzia. L’usanza di leggerti una favola c’è da sempre ma l’ha sempre fatto la mamma e da qualche tempo ho cercato di propormi come ipotetico candidato a questa attività. Tu l’hai accettato come si accetta il pagamento del canone RAI, un ingiustizia che un giorno verrà vendicata. Se proprio non avevi alternative ti assogettavi a questa regola ma con scoramento, con una mestizia che metteva afflizione in me. E quando non era il mio turno esultavi come il bomber che segna al 90°. Sta di fatto che ora sei più tollerante.

 

Ma la la novità inenarrabile e mondiale è che mi baci. Gratuitamente. Sai quei baci dati senza motivo perchè sono a portata di guancia? E mi accorgo che sono manifestazioni di appassionato affetto. Non so perchè non me li davi, dato che io li davo a te e li respingevi. Sta di fatto che il mio viaggio a Bournemouth ti ha dato il valore del peso specifico di babbo nella tua vita.

 

Ed è bello sentirsi amati in modo così palese, senza intuizioni. Sotto sotto immmaginavo ci fosse perlomeno una stima, ma era raro che tu manifestassi il bisogno di me in modo cosi conclamato.

Perchè tu non hai mai avuto una vera passione per me? La mamma sostiene che passo poco tempo con te e la tua reazione sia di rabbia e quindi di distanza. In realtà non lo so.

Io e la mamma siamo molto diversi nel nostro rapporto con te.

Se la mamma non ti vede per 12 ore va in crisi e diventa tachicardica, io non ho fretta e posticipo l’incontro. Non sempre appositamente. Il mio lavoro mi costringe a delle scelte non sempre comode. Ma quando sono con te non sono freddo e nemmeno distante.

Ma se sono impegnato in qualcosa che mi piace sto bene e non mi manchi fino a quando non la termino. Per la mamma invece è questione di felicità.

La tua presenza è direttamente proporzionale alla sua felicità. Ogni giorno.

 

Ho iniziato, forse anche a seguito del tuo comportamento, a venirti a prendere alla scuola materna alle 1615.

Investo tutto il pomeriggio di lavoro ma ci provo fino a quando ciò è possibile. Siamo a tre settimane su tre dove almeno una volta è babbo a fare la parte del responsabile davanti alle maestre.

Poi si va a tirare il fresbee a Nahui oppure in qualche bar a fare l’aperitivo. Sei tu che me lo chiedi.

Oggi è il giorno di babbo. Oggi botta di vita e si va all’Ipercoop a fare la spesa.

Sembra una cosa scontata e semplice ma sento che non lo sarà perchè non siamo abituati a fare queste cose insieme e ci divertiamo, in fondo. Di sicuro non mi arrabbierò quando ti striscerai sul pavimento.

‘notte babbo.